Luce e struttura, le costruttrici dello spazio
- Giulia Nari
- 22 apr 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 28 apr 2021

Credo che tutto inizi dalla luce. Ci avete mai pensato? Luce. Quattro lettere per poter riuscire a descrivere tutto ciò che ci circonda. Se essa non si rifrangesse sulla superficie delle pareti, non riusciremo a capirne le dimensioni e percepirne l’atmosfera. Quindi possiamo pensare alla luce come una vera costruttrice degli spazi, riesce a definirli, a distinguerli e dargli importanza.
Pensiamo di entrare in una meravigliosa cattedrale gotica, con quelle bellissime finestre colorate da cui entra una luce angelica. In quel momento in cui ti metti ad osservare ogni piccolo dettaglio della struttura, hai un attimo di pace dei sensi prodotta dalla luce stessa. Immaginando per un solo secondo che da quelle maestose finestre non entri più luce, e che fossero coperte da delle tende spesse e scure, quale sarebbe la sensazione? Si riuscirebbe a capire la solennità della struttura?
La sacralità e la fatica di migliaia di persone che hanno faticato per realizzare quella magnifica cattedrale si riuscirebbe ancora a percepire? Io non credo.
La luce entra nello spazio. Si riflette sui muri, riesce a differenziare le facce di un oggetto a seconda di come essa lo illumina. Essa entra ad illuminare anche dove non c’è materia. Riesce a insidiarsi tra spazi che la struttura lascia aperti.
Un’alternanza di luce e spazio che non sempre l’uomo è riuscito a capire nella sua totale magnificenza tanto da rinchiudersi completamente dentro quattro mura da cui uscire solo nel momento in cui ha preso coscienza della natura e delle leggi dell’universo. Si è aperto un arco da cui uscire e imparare questa alternanza di luce e spazi.
Adesso vi lascio un’altra idea. Ma se la struttura fosse essa la costruttrice della luce? Se fosse lei che con la sua imponenza e arroganza nello spazio modellasse la luce?
Credo che non si possa definire solo la luce o solo la struttura come protagonista assoluta dei meriti della costruzione. Sono due grandiose maestre che riescono a lasciarci senza fiato appena entriamo in un luogo. Sono la sovrapposizione e l’uguaglianza tra due entità.
Giulia Nari
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